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Vincenzo Santopadre si racconta su Calabria Tennis

Vincenzo Santopadre, si racconta in occasione dei 20 anni di Sport Village Catona.
Un nome noto nel mondo del tennis italiano. Dall’essere un talentuoso tennista a rappresentare la Nazionale Italiana, alla sua attuale posizione come allenatore di Matteo Berrettini, Santopadre ci ha raccontato la sua straordinaria carriera. Grazie per essere qui con noi, Coach Santopadre. Cominciamo dal principio.
Ci parli di quando ha iniziato a giocare a tennis e cosa l’ha ispirata a intraprendere questa carriera?

Certo! Il mio amore per il tennis è nato fin da giovane, grazie alla passione che i membri della mia famiglia condividevano per questo sport. Ho iniziato a coltivare il talento e la dedizione al gioco presso il Sant’Agnese Tennis Club di Roma, dove ho scoperto il mio innato interesse per il tennis professionistico.

La sua carriera da tennista professionista è stata notevole. Quali momenti consideri i più significativi nel suo percorso?

Ci sono stati molti momenti indimenticabili nella mia carriera, ma alcuni spiccano particolarmente. Tra i momenti più significativi, sicuramente la vittoria nel torneo ATP di Tashkent nel 1997 in coppia con Vince Spadea è stato uno dei momenti di grande gioia per me e per i tifosi italiani.

Inoltre, la vittoria contro il numero 10 del mondo, Karol Kučera, al primo turno degli Internazionali d’Italia nel 1998 è stata una prova del mio impegno e delle mie abilità.

Ha raggiunto traguardi importanti sia in singolare che in doppio. Come è riuscito a eccellere in entrambe le specialità?
Credo che la chiave del successo sia stata la dedizione e la passione per il gioco.
Ho sempre lavorato sodo per migliorarmi sia come giocatore singolo che come parte di una squadra di doppio. La versatilità e la capacità di adattarmi a diverse situazioni in campo mi hanno permesso di ottenere risultati positivi in ​​entrambe le categorie.

Hai rappresentato la Nazionale Italiana in tre incontri di Coppa Davis. Come si è sentito a rappresentare il proprio paese in una competizione così prestigiosa?

Rappresentare la mia nella nazione Coppa Davis è stato un onore e un orgoglio. L’atmosfera e l’energia durante quegli incontri erano uniche e si sentiva il sostegno di tutto il paese. Contribuire alla qualificazione degli azzurri nei quarti di finale del Gruppo I Euro/Africano nel 2001 è stato un momento di grande soddisfazione personale.

Dopo la sua carriera da giocatore, ha scelto di diventare un allenatore. Come è nata questa decisione e cosa ama di più del suo ruolo di coach?

La passione per il tennis mi ha spinto a condividere la mia esperienza e conoscenza con i giovani tennisti. Diventare un allenatore mi ha dato la possibilità di plasmare il talento e guidare i giocatori nel raggiungimento del loro pieno potenziale. La cosa che amo di più del mio ruolo di coach è vedere i progressi dei miei atleti e la gioia che provano quando raggiungono i loro obiettivi.

Dal 2011, lei è l’allenatore di Matteo Berrettini. Cosa rende Berrettini un giocatore così speciale e quale ruolo gioca nella sua crescita come tennista?

Matteo è un talento straordinario con un lavoro etico impeccabile. La sua determinazione e il suo desiderio di migliorarsi costantemente lo rendono un giocatore speciale. Come suo allenatore, ho cercato di fornire il supporto e i consigli necessari per guidarlo nel suo percorso di crescita come tennista e come persona. È un piacere lavorare con lui e vedere il suo sviluppo nel corso degli anni.

Quali sono i suoi obiettivi futuri come allenatore e quali consigli darebbe ai giovani tennisti che aspirano a una carriera nel tennis professionistico?

I miei obiettivi futuri come allenatore sono di continuare a contribuire allo sviluppo di talenti e di guidare i miei giocatori verso il successo. Ai giovani tennisti aspiranti, vorrei dire di credere sempre in se stessi, di lavorare sodo e di mantenere la passione per il gioco. Il tennis è un viaggio impegnativo, ma con dedizione e sacrificio, i sogni possono diventare realtà

Grazie mille, Coach Santopadre, per aver condiviso con noi la sua straordinaria carriera e il suo ruolo come allenatore.

Auguriamo il meglio a lei e ai suoi atleti per il futuro!
Grazie a voi per questa opportunità di condividere la mia storia. È stato un piacere. Un saluto a tutti i tifosi italiani e agli amanti del tennis in tutto il mondo. Continuate a sognare e a credere nei vostri obiettivi. ForzaItalia! 🇮🇹

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