Shanghai Masters: Tsonga non riesce a superare Berdych, settima semifinale del 2012
A Shanghai, Berdych centra la settima semifinale stagionale, la terza in un Masters 1000. Batte Tsonga 63 76 e avvicina Ferrer nella corsa al Masters. Si conferma il divario tra Tsonga e i big. Il francese non ha mai vinto contro un top-8 nel 2012. E ha perso tutti i quattro quarti giocati nei Masters 1000. Alessandro Mastroluca

Sette è un numero denso, polivalente. Le suggestioni vanno dall’ettagono, primo poligono regolare che non si può disegnare con riga e compasso, agli shakesperiani sette atti della vita. Sette è anche il numero che racchiude il senso di Tsonga-Berdych. Sette come le semifinali stagionali del ceco che chiude 63 76 con 23 vincenti e 17 errori (27-31 il bilancio di Tsonga). Sette come le sconfitte in altrettante partite contro un top-8 di Tsonga.
Per Berdych, favorito dai bookmakers alla vigilia, è la seconda vittoria in tre confronti diretti nel circuito maggiore (l’anno scorso ha vinto a Pechino e perso al Masters). Il ceco ha anche vinto la prima sfida contro JWT, in un challenger a Besancon nel 2004.
Nello stadio semi-vuoto di Shanghai, Tsonga si distrae troppo. Regala qualche improvvisazione creativa, come il drop a chiudere uno scambio da 19 colpi che segna il quarto game. JWT esce dal campo per quasi cinque minuti al cambio campo successivo, tiene il servizio nel quinto game con l’aiuto di un paio di dritti decisamente aggressivi ma fino alla fine del set non vincerà più un game.
Berdych è più solido ed efficace al servizio (81% di punti con la prima e 73% con la seconda). Tsonga, invece, subisce il break a zero nell’ottavo gioco. E’ un game da incubo, in cui non mette mai la prima e finisce per sparare a rete prima di dritto, poi di rovescio. Lievitano così a 15 gli errori gratuiti di JWT a fine set, contro gli 8 di Berdych, e pesano molto di più dei colpi vincenti, 9 a 8 per il ceco: l’ultimo, un profondo dritto incrociato, serve a Berdych per convertire il primo set point.
Continuità e concentrazione non fanno del tutto parte del repertorio dei due. E l’inizio del secondo set lo conferma. Berdych inizia con il turno di servizio più problematico della sua partita in cui deve annullare quattro palle break (da 15-40 a deuce, poi altre due ai vantaggi). Tsonga si gioca malissimo le prime due, cercando la conclusione vincente senza avere gli appoggi giusti, Berdych cancella la quarta con una robusta prima centrale e tiene grazie a due gratuiti di Tsonga. Il francese sembra avvicinarsi alla sconfitta quando si ritrova 2-2 0-40. Ma tira fuori il meglio dal servizio, due ace e una seconda vincente, con la gentile collaborazione di Berdych che prende un rischio eccessivo alla risposta, e resta avanti conquistando anche gli ultimi due punti del game.
Si arriva così al tiebreak con una successione di turni di battuta piuttosto agevoli. Ancora una volta, come nel primo set, il servizio tradisce Tsonga nel momento peggiore: doppio fallo e minibreak del 5-4 e servizio Berdych. Il ceco fa calare il sipario con un ace esterno.
La vittoria lo avvicina ancora un po’ alla quinta posizione nella Race: David Ferrer, che ha 4.780 punti, è adesso distante 700 punti.
Alessandro Mastroluca
Fonte: www.ubitennis.com
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