Il rapporto tra Nicola Pietrangeli e il Circolo Tennis Rocco Polimeni è una storia che ha attraversato generazioni, fatta di incontri, amicizie sincere e momenti che hanno segnato la memoria sportiva di Reggio Calabria.
Fin dai primi anni in cui mise piede al Polimeni, Pietrangeli rimase colpito dall’atmosfera unica del circolo, un luogo dove lo sport e l’umanità si intrecciavano come raramente accade. Il merito di questo legame speciale, è da attribuire al “Presidente di sempre” Domenico Travia, che negli anni Sessanta seppe trasformare il Polimeni in un punto di riferimento internazionale.
Fu lui ad aprire le porte del circolo ai grandi campioni del tennis mondiale, dando a Reggio Calabria un ruolo centrale nel panorama sportivo dell’epoca. In quel contesto vivace e accogliente, Pietrangeli trovò un calore umano che andava oltre l’evento sportivo: trovò amicizia, rispetto, familiarità.
Eppure, per comprendere fino in fondo questo rapporto, bisogna ricordare anche le radici del campione. Pietrangeli era nato a Tunisi da famiglia italiana e aveva respirato fin da giovane un’atmosfera cosmopolita, fatta di culture diverse e passioni sportive che si intrecciavano. Quel mondo aperto e internazionale lo aveva formato come giocatore e come uomo: elegante, brillante, ospitale.
Ed è forse proprio per questa sua natura aperta e curiosa che Reggio Calabria lo conquistò così profondamente. La città lo accolse con un affetto autentico, e lui vi si riconobbe come in pochi altri luoghi. Gli anni Settanta portarono con sé alcuni dei momenti più memorabili di questo legame.
Il 1972 resta scolpito nella storia del circolo: l’esibizione di Rosewall, Gimeno, Gonzales e Bucholz fu un evento che incantò gli appassionati, e subito dopo arrivò l’assegnazione dell’incontro di Coppa Davis Italia–Austria, con l’esordio di Barazzutti e Bertolucci e l’indimenticabile doppio Panatta–Pietrangeli.
Furono giorni in cui Reggio Calabria respirò tennis ai massimi livelli, e il Polimeni vide riconosciuto il suo valore grazie alla passione e agli sforzi di chi lo guidava. Con il passare degli anni, il rapporto tra Pietrangeli e il circolo non si affievolì, che con la presidenza di Igino Postorino, raccolse il testimone e l’eredità di Travia con rispetto e con un entusiasmo capace di rinnovare la tradizione del Polimeni.
Pietrangeli fu ospite d’onore in tante occasioni significative: dalla celebrazione dei 90 anni del circolo alla finale mondiale di Fed Cup 2009 – Italia–Stati Uniti, sempre accolto come un amico di famiglia, un simbolo del tennis e dell’eleganza sportiva.
Chi ha vissuto questa lunga storia conserva ancora oggi un ricordo profondo del campione: un uomo cordiale, disponibile, capace di far amare il tennis a intere generazioni.
Il sentimento che unisce molte delle persone che lo hanno conosciuto e stimato si riassume in un pensiero semplice ma intenso: “Grazie Nicola per averci fatto innamorare del tennis e per aver mantenuto con noi, fino all’ultimo, un rapporto amichevole e sincero.”
Così, il legame tra Nicola Pietrangeli, il Circolo Tennis Rocco Polimeni, Domenico Travia e Igino Postorino continua a vivere nel ricordo collettivo. Un intreccio di origini, passione sportiva e affetto reciproco che rimane una delle pagine più belle della storia tennistica italiana e della città di Reggio Calabria.





















