Indian Wells 2013: Schiavone batte Pennetta in um derby dal tono minore
Schiavone vince il derby con Flavia Pennetta. Batte la brindisina per la quinta volta in sette confronti diretti. 63 anni in due, Francesca e Flavia hanno scritto pagine indimenticabili del nostro tennis femminile. Ma in questa sfida c’è la malinconia dei giorni di gloria ormai passati. Alessandro Mastroluca

Un derby malinconico, un derby tra due simboli del tennis azzurro che il meglio ormai l’hanno già dato. Francesca Schiavone ha sconfitto Flavia Pennetta al debutto a Indian Wells. Ha vinto 75 61 in un’ora e 49 minuti. A Flavia, al ritorno dopo sette mesi di assenza, è mancata un po’ di resistenza atletica e soprattutto è mancato il servizio, come dimostrano i 9 doppi falli in altrettanti turni di battuta e la percentuale di prime in campo ferma al 46%. La brindisina ha mancato 11 palle break su 14 e, dopo aver lottato bene nel primo set, si è arresa nel secondo.
Per Schiavone il 2013 è iniziato con piccoli segnali di ripresa, modeste dosi di ottimismo da cercare anche nelle sconfitte, come quella subita da Petra Kvitova al debutto agli Australian Open. Dopo 8 sconfitte di fila, tra 2012 e 2013, è arrivato il primo sorriso, a Bogotà, in rimonta sulla canadese Fichman, 46 64 64. Subito, però, un nuovo stop contro Paula Ormaechea, oltre 10 anni più giovane, in un match spalmato su due giorni dopo la sospensione per oscurità. Le due vittorie su Min e Karatancheva, emtrambe fuori dalle prime 100, l’hanno proiettata ad Acapulco ai primi quarti di finale dal torneo di ‘s-Hertogenbosch del 2012. Non è andata oltgre, però, Francesca, battuta da Carla Suarez-Navarro.
Non è stato facile il rientro per Flavia, che ha sconfitto in rimonta la russa Panova al primo turno a Bogotà prima di arrendersi 63 46 60 alla spagnola Lara Arruabarrena-Vecino: anche in questo caso, ha ceduto alla distanza, realizzando solo sei punti nei tre turni di servizio del terzo set. Ha poi perso subito ad Acapulco, torneo che ha vinto 2 volte (2005 e 2008) in sette finali giocate.
Nella geografia dei suoi successi, il Nord America ha avuto un ruolo centrale. La vittoria a Los Angeles del 2009, il suo trionfo più importante, e la successiva semifinale a Cincinnati, l’hanno portata a diventare la prima top-10 nella storia del tennis femminile italiano, e la prima in assoluto dal 1978 quando Barazzutti riuscì a salire al numero 7 del mondo. Flavia ha chiuso quella straordinaria serie di 15 successi consecutivi battendo 76 64 Venus Williams e 63 63 Daniela Hantuchova. In quella magica estate del 2009 sono arrivati i sei match point salvati nel secondo set contro Vera Zvonareva (quattro sul 5-6, in un game di servizio di 18 punti durato 11 minuti) e altri due nel tiebreak nel quale era stata avanti 3-1, ma indietro 5-3 e 6-4.
Due anni dopo, sempre a Flushing Meadows, ha ottenuto quella che ha definito una delle dieci più belle vittorie della sua carriera, battendo Maria Sharapova che già aveva piegato nella semifinale di Los Angeles del 2009. E chissà che sarebbe successo se avesse battuto Angelique Kerber e raggiunto la semifinale agli Us Open.
Due vittorie, quelle di Flavia su Sharapova, che incorniciano l’inizio e la fine del biennio d’oro di Francesca Schiavone, che migliora il traguardo di Flavia Pennetta, perché non solo entra in top-10 ma raggiunge la posizione numero 4, la più alta di sempre per una tennista italiana, e riesce dove nessun’altra prima: trionfare in uno Slam. Il bacio “rock” alla terra rossa del Roland Garros è l’immagine del suo 2010, è il segno di un’alchimia speciale con la Francia, segnata dalla seconda finale consecutiva alla Porte d’Auteuil e dal titolo a Strasburgo del 2012, il primo dal trionfo parigino di due anni prima.
Flavia, che alla fine della scorsa stagione ha cambiato allenatore e compagna di doppio, lasciando Gisela Dulko con cui aveva vinto gli Australian Open ed era arrivata al numero 1 del mondo nel ranking di specialità, ha perso cinque volte su sette da Francesca. La prima volta si sono affrontate a Canberra, nel 2003: vince Schiavone 63 46 62. Due anni dopo, a Bali nei quarti, altra vittoria di “Schiavo”, stavolta in rimonta, 57 63 75. E’ la Francia, l’amata Francia del Roland Garros, a dare la svolta alla rivalità tra due amiche, due colleghe che si rispettano ma che quando si affrontano l’una contro l’altra, non si risparmiano. Il 2 giugno 2006, al terzo turno, Schiavone salva due match point e chiude al terzo 46 61 97 dopo due ore e mezza. Pochi mesi dopo, insieme, Francesca e Flavia costruiscono e completano il primo, storico, trionfo azzurro in Fed Cup. Ne vivranno altri due da protagoniste, nel 2008 e 2009, prima di lasciare il testimone a Sara Errani e Roberta Vinci, ancora imbattuta in doppio nella manifestazione (record assoluto).
Per quasi due anni, Pennetta e Schiavone non si affrontano. Si ritrovano al terzo turno a Indian Wells, nel 2008, e Francesca si impone per la quarta volta di fila, 63 64. Arrivano poi le due vittorie di Flavia: 62 75 al primo turno a Bastad 2009 e 63 60 nella semifinale di Auckland del 2010, ultimo confronto prima del derby di ieri notte.
I giorni di gloria, però, sembrano ormai lontani. Questo primo turno non è come quello di Bastad di quattro anni fa. Si gioca senza copertura televisiva (che comunque arriverà solo dai secondi turni). In due hanno 63 anni, sono rispettivamente numero 47 (Schiavone) e 92 (Pennetta). Flavia è stata anche superata in classifica da Camila Giorgi, anche se il sorpasso si deve solo ai punti persi da Pennetta e non alle vittorie di Camila, ferma per un infortunio alla spalla destra che l’ha costretta a dare forfait a Indian Wells. Ma è comunque un segno dei tempi, del nuovo che avanza.
Alessandro Mastroluca
Fonte: www.ubitennis.com
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