Nel mondo del tennis esiste una regola che tutti conoscono: quando il servizio tocca la rete ma finisce comunque nel quadrato corretto, l’arbitro chiama Let! e il punto viene rigiocato.
Ma perché si usa proprio il termine “let”, che in inglese significa “lasciare” o “permettere”, e non semplicemente “net”, cioè rete?
La risposta è più interessante di quanto sembri e affonda le sue radici nella storia del regolamento.
🔎 La differenza tra “Let” e “Net”
La distinzione è sottile, ma fondamentale:
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Net è la parola inglese che indica l’oggetto fisico: la rete che divide il campo.
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Let è invece un termine tecnico regolamentare, che indica un’interruzione del gioco senza assegnazione del punto.
Il verbo inglese “to let”, in questo contesto storico, significa “permettere” o “lasciare accadere”. Quando l’arbitro chiama “let”, sta di fatto dicendo che l’azione viene annullata senza penalità, permettendo al giocatore di ripetere il servizio.
🕰️ Il Significato Storico della Regola
La regola del let nasce per garantire equità e correttezza.
Il tocco della rete durante il servizio è considerato un evento puramente casuale, che non dovrebbe favorire né penalizzare chi batte.
Se il servizio è corretto in tutto e per tutto, tranne per il leggero contatto con la rete, il regolamento stabilisce che:
Il punto non conta e si ripete il servizio.
In questo senso, la palla è “permessa” (let) a continuare il gioco solo formalmente, ma il punto viene annullato per evitare vantaggi o svantaggi ingiusti.
✅ In Sintesi
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“Net” = la rete (oggetto fisico)
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“Let” = interruzione del gioco con ripetizione del servizio
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Il termine nasce per garantire neutralità, correttezza e logica sportiva
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Non è solo una parola tecnica, ma un concetto storico del regolamento
La prossima volta che sentirai gridare “Let” durante una partita, saprai che non si tratta solo di una ripetizione, ma di un piccolo frammento di storia, logica e fair play del tennis.
