Australian Open: Il punto della terza giornata Almagro e Berdych avanzano facile. Djokovic stende Harrison
Lo spagnolo nr. 10 del mondo regola Gimeno Traver, facili anche Verdasco su Malisse, Anderson (su Kutznetsov) e Berdych con Rufin. Tipsarevic invece lotta 5 set per battere un ottimo Lacko. Djokovic domina Harrison. Da Melbourne Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina e Roberto Salerno

Djokovic – Harrison 61 62 63
37 vincenti contro 17, 94 punti a 52. Numeri che, più ancora della differenza dei gratuiti (16-28) spiegano il 61 62 63 di Nole Djokovic a Ryan Harrison. La promessa Usa può certo recriminare per aver dovuto affrontare uno dei primi 8 del mondo in uno dei primi due turni per la quarta volta negli ultimi cinque Slam. Ma ci ha messo anche un po’ del suo, perdendo il servizio nel primo game di ogni set, contro un Djokovic solido da fondo e quasi perfetto al servizio: 6 punti persi con la prima e appena due con la seconda.
Il primo set non ha praticamente storia. Harrison cede il break al primo turno di battuta, con un doppio fallo, e Nole, avanti 3-0 dopo meno di 10 minuti, inizia una marcia inesorabile verso il secondo turno. Troppa la differenza in campo e troppo poche, per non dire nulle, le alternative che Harrison potrebbe mettere in campo. Così Djokovic si concede anche un’azzardata palla corta che però non frena il suo cammino verso il 6-1.
Anche nel secondo il break arriva alla prima occasione. Harrison salva una prima palla break, Nole se ne procura una seconda e spinge da fondo finché l’americano non cerca di uscire dallo scambio esagerando di dritto. Schema che si ripete anche nel quinto game. Harrison regge fino a un certo punto, ma si mette a giocare di ritmo da fondo, e giochi di ritmo contro il muro le chance di vincere non si discostano dallo zero. E infatti, dopo un nuovo break, Djokovic suggella il secondo set con un gran dritto in cross.
Dopo il break in avvio di terzo, Nole si limita ad aspettare e tenere i suoi turni di servizio. Harrison salva un match point nell’ultimo game ma la festa serba è solo rimandata: dritto vincente e terzo turno assicurato per Nole.
Almagro – Gimeno-Traver 64 61 62
Poco da riportare in una partita completamente dominata dallo spagnolo che dopo i cinque set sofferti con la promessa americana Johnson ha passeggiato sul connazionale Gimeno Traver. Al prossimo turno
Berdych – Rufin 62 62 64
Tomas Berdych impiega esattamente due ore per superare il ventiduenne francese Guillaume Rufin nel secondo match in programma sulla Rod Laver Arena. Berdych, che in Australia non è mai andato oltre i quarti di finale, è sempre stato in controllo assoluto del match concedendo solo tre palle break e chiudendo con un bilancio di 30 vincenti e 24 errori gratuiti. Al terzo turno affronterà il vincente dell’incontro tra il giustiziere di Fognini Bautista Agut e l’austriaco Jurgen Melzer.
Anderson- Kuznetsov 6-1 7-5 6-4 (Stefano Tarantino)
Il sudafricano Kevin Anderson conferma quanto di buono fatto vedere in questo inizio di stagione e si qualifica agevolmente per il terzo turno superando in tre set il giovane russo Kuznetsov, da tenere comunque d’occhio in futuro perché potenzialmente molto interessante.
Il russo che al primo turno aveva approfittato di un Juan Monaco in cattive condizioni fisiche (superato in tre set) parte malissimo, subendo il servizio di Anderson e sbagliando molto da fondo campo, probabilmente troppo teso dopo l’exploit di 2 giorni fa.
Il sudafricano vince il primo set facile 6-1, poi però Kuznetsov inizia a prendere il ritmo, gioca meglio e si procura anche due palle break ad inzio secondo set.
Anderson rimedia con il servizio, i due regalano ben poco alla battuta e tutto procede regolare sino al 5 pari.
Nell’undicesimo gioco con Kuznetsov al servizio Anderson resiste ad un paio di scambi estenuanti da fondo campo e costringe all’errore l’avversario, procurandosi una palla break sul 30-40.
L’esperto sudafricano non manca l’occasione e chiude 7-5 nel game seguente.
Il match è a quel punto segnato, altro break di Anderson che sale 3-1 nel terzo per poi chiudere agevolmente 6-4.
Per il sudafricano nel prossimo turno bella sfida con Verdasco.
Verdasco-Malisse 6-1 6-3 6-2 (Stefano Tarantino)
Malisse è un tennista dalla grandissima classe, ma se scende in campo in condizioni fisiche precarie diventa inguardabile e ti chiedi perché tanto talento sia sprecato così.
Verdasco al contrario non ha molta classe ma se in giornata ci mette tanta determinazione e se mantiene la lucidità mentale è capace di qualsiasi impresa, figuriamoci se si tratta di battere un avversario in condizioni non ottimali.
E’ questo il riassunto della partita di 2° turno tra Verdasco e Malisse, chiusa facilmente dallo spagnolo 6-1 6-3 6-2.
Malisse ha a vuto un unico sussulto ad inizio secondo set, quando si è portato subito avanti di un break sul 2-0.
Ma Verdasco non l’ha fatto scappare, è risalito subito sul 2 pari per poi allungare di nuovo ed andare a servire per il set sul 5-3.
Malisse concede un altro paio di sprazzi di classe e si procura due palle per il controbreak.
Verdasco è attento, le annulla entrambe (una con un ace) e poi chiude il set 6-3.
Il match finisce lì, con Verdasco che si invola subito 5-1 nel set finale prima di chiudere e qualificarsi per il terzo turno, dove lo attende ben altro avversario, il sudafricano Anderson.
I due si sono incontrati un paio di settimane fa alla Hopman Cup ed ha vinto Anderson
Tipsarevic-Lacko 63 64 36 46 75 (Stefano Tarantino)
Ci sono volute quasi 4 ore a Janko Tipsarevic per battere un ostico ed ottimo Lukas Lacko, tennista slovacco dalla buona mano e dal gioco aggressivo.
Tipsarevic aveva iniziato il match come meglio non poteva, break in apertura nel primo set, ben 5 palle break salvate durante il parziale poi portato a casa 6-3 (quella delle palle break sarà una costante negativa per Lacko, che ne ha sfruttate solo 4 su 14).
Il secondo set è molto più equilibrato, si seguono i servizi sino al 4 pari poi arriva la nuova zampata di Tipsa che centra il break e chiude al decimo gioco.
Il serbo crede forse di avere il match in pugno, Lacko barcolla ma non molla ed inizia a prendere campo.
Il tennista slovacco inizia a giocare sulle righe e ad aprirsi il campo, Tipsarevic cala un po’ e il suo avversario rimonta.
Lacko vince il terzo set 6-3 e nel quarto centra un break fondamentale allungando sul 4-2.
Tipsarevic prova a rientrare nel match ma il suo avversario fila spedito, serve alla grande e chiude 6-4 mandando la partita al quinto.
Saltano un po’ tutti gli schemi, Lacko si fa minaccioso, Tipsarevic prova a dare tutto se stesso.
Sul 3-2 per lui il serbo chiama un medical time-out per un massaggio alla regione lombare.
La pausa mette Lacko fuori partita, lo slovacco si distrae e Tipsarevic vola 5-2 oltre a procurarsi poi due match point nel game successivo.
Ma il suo avversario reagisce, annulla i match point e tiene il servizio.
Tipsarevic serve per il set sul 5-3 ma Lacko sale 15-40 e poi centra il controbreak con un diritto lungolinea a campo aperto dopo essersi aperto il campo con un fendente incrociato.
La partita si riapre, Lacko riprende a colpire alla grande e sale 5 pari.
Tipsarevic non si distrae per il 6-5, Lacko nel game seguente sale 40-15.
Ma sul più bello lo slovacco si disunisce, il serbo risale sulla parità e poi indovina un passante di diritto incrociato quasi da fuori campo per il terzo set point.
Stavolta Tipsarevic non sbaglia ed esultando fa vedere i muscoli, ma stavolta se l’è vista brutta.
Al prossimo turno il serbo avrà Benneteau che ha battuto il connazionale Roger-Vasselin
Altri match
E’ stato fortunato Tim Smyczek. E’ entrato come lucky loser per il ritiro di Isner (dopo aver perso la finale del playoff USTA per una wild card) e al primo turno ha eliminato Karlovic. Gli americani si sono subito scatenati a chiamarlo “giant-killer”. Ma anche la fortuna ha un limite, e avere Ferrer come avversario di secondo turno non è certo un buon segno. Se poi aggiungi 77 errori gratuiti e un set già perso 6-0 dopo 25 minuti, i brutti segnali aumentano. Undici minuti più in là, Ferrer è 9-0 (60 30) ma con un ace a uscire sul rovescio di Ferrer danno a Smyczek il suo primo game del match. E lo statunitense, n.125 del mondo, festeggia lanciando una pallina al cielo accompagnato dall’ovazione del pubblico. Anche questo non è un buon segno, comunque.
Ma basta a Smyczek per cambiare marcia ed entrare finalmente in partita. Il secondo lo vince Ferrer, ma solo 7-5, nel terzo i colpi da fondo del lucky loser Usa diventano più profondi e si traducono spesso in vincenti che lo portano a chiudere 6-4. Ma sceglie il momento peggiore per perdere nuovamente il servizio, il primo game del secondo set e la strada verso il 60 75 46 63 è segnata.
A ulteriore dimostrazione che i centimetri nel tennis contano molto ma non sono tutto, continua l’avanzata di Kei Nishikori, che ha eliminato Carlos Berlocq 76 64 61. Servendo per restare nel primo set sul 4-5, Nishi ha servito un’improbabile ace di seconda al centro delle righe a 145 km/h e chiuso il game con un servizio vincente a 159 km/h. Ma quello che perde in potenza lo guadagna in piazzamento: riesce comunque a firmare 6 ace contro i 3 dell’argentino, e aggiunge quasi il doppio dei vincenti (47 a 24) e nove errori in meno (31 a 40).
Berlocq salva una palla break sul 5-5 con un bel passante incrociato di rovescio con i piedi almeno due metri dietro la riga di fondo, spreca un set point nel dodicesimo game con un dritto lungo, e finisce per cedere il tiebreak 7-4. Ha ancora un lampo d’orgoglio, Berlocq, che allunga 3-1 nel secondo, ma poi perde 11 game dei successivi 12.
Affronterà Donskoy, che un po’ a sorpresa ha eliminato Youzhny, testa di serie numero 23, 36 76 62 36 63.
Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno
Fonte: www.ubitennis.com
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