ATP Finals: Federer show Finale con Djokovic
Federer ha lasciato a Murray i primi cinque game. Poi è show di Federer che vince 76 62 in un’ora e mezza. In finale sfida a Djokovic. E’ la quarta volta che al Masters arrivano a giocarsi il titolo il numero 1 e il numero 2 del mondo. Da Londra, Alessandro Mastroluca

Trasforma la forza in debolezza. Trasforma le certezze in dubbi. E vince. Federer costringe Murray a non fidarsi del suo colpo naturale, il rovescio. Anche se dopo i primi, deludenti, cinque game nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe finita 76 62 in poco più di un’ora e mezza. Così Federer costruisce un significativo vantaggio competitivo che dà i suoi frutti nel secondo set. Allo svizzero riesce tutto. Mette in campo il suo intero arsenale e chiude con 4 vincenti in più (20 a 16) e 6 gratuiti in meno (20 a 26). Ha servito col 54% ma ha perso solo 5 punti quando ha messo in campo la prima.
E’ la terza sfida stagionale a Londra, la prima in cui non ci sia in palio il titolo. Non raggiunge le vette di spettacolo e tensione della finale di Wimbedon, non ha l’anticlimax di quella per l’oro olimpico.
Subito dritto scarico a rete e break Murray alla prima occasione. Federer evita il secondo break consecutivo e il dritto comincia a entrare con più continuità. Simpatico uno striscione che compare sulle tribune: “Roger would you murray me?”. Al di là dell’invito, anche se si gioca a Londra e in campo c’è Murray, almeno l’80% del pubblico è per Federer.
Anche il servizio di Murray, che cerca insistentemente il rovescio di Federer con la prima, funziona. E lo scozzese prende l’iniziativa: portato ai vantaggi per la prima volta al settimo gioco, per due volte viene a chiudere il punto a rete, laseconda con la volée alta in contropiede. Lo svizzero inizia a costruire attaccando il colpo forte di Murray. Gli gioca sul rovescio palle sempre diverse, con tagli quasi estremi in lungolinea e diagonali stretti.
Federer, che perde sempre il primo punto nei primi 4 turni di battuta, si porta per la prima volta 0-30 nell’ottavo gioco ma affossa prima di rovescio, poi col dritto in lungolinea. Si risveglia nel punto successivo con una notrvole volée in allumgo su cui Murray manca il passante. E la trasforma con l’accelerazione vincente col lungolinea anomalo di dritto.
Inizia con grandi colpi e grandi pause, Federer, ma gradualmente ritrova continuità e con un paio di servizi vincenti tiene a 15 e si porta in vantaggio pnuovo murray. Costringe Federer in difesa, si pianta con i piedi vicino la riga e accelera con la solita spinta di rovescio e una rinnovata fiducia nel dritto, che adesso gioca per chiudere il punto o comunque per mettere l’avversario in una posizione disagevole.
Il tibebreak è un confronto di muscoli e nervi. Federer cede il primo minibreak con una stecca di rovescio ma vince il punto migliore, uno scambio ad alto ritmo chiuso con lo sventaglio in avanzamento da sinistra che vale il controminibreak (3-3). Murray può giocare sulla resistenza, sulla difesa: l’elasticità è dalla sua. Federer può puntare sulla verticalità. Ma quando riesce a vincere uno scambio prolungato grazie a un paio di dritti sulla riga, vuol dire molto. Così, appoggiandosi al servizio e a un tracciante di rovescio che costringe lo scozzese all’errore, Federer completa il primo set: 75 al tiebreak in 61 minuti con 12 vincenti e 13 gratuiti, 10 -15 il computo di Murray.
Altri tre game e Murray tocca i 19. Nel terzo gioco sbaglia tre rovesci di fila, sempre a rete, e da 40-0 si ritrova a dover salvare una palla break. Non ci riesce perchè Federer prende l’iniziativa dalla risposta e lo sfianca a suon di dritti fino all’ultima accelerazione su cui lo scozzese fallice il recupero.
Per 3-4 punti display che dovrebbe mostrare la velocità dei servizi si incanta sulle 87 mph, anche quando Murray piazza un ace centrale che fa spostare di scatto il giudice di linea, non proprio nel suo peso forma peraltro, sfiorato dalla pallina.
Feederer continua ad accorciare campo e scambi, a disegnare geometrie e illiuminare l’Arena. Gli riesce tutto o quasi. Si procura un’altra palla break con uno smash a campo aperto e la trasforma con un mix di astuzia e tecnica: chiama Murray avanti e lo passa con la sbracciata di rovescio sulla riga. La volée di rovescio dall’ombelico e il dritto sulla riga con cui chiude la partita dopo 93 minuti, almeno 60 dei quali di show assoluto, danno una sintesi del secondo set migliore di molti commenti.
Da Londra, Alessandro Mastroluca
Fonte: www.ubitennis.com
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